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mercoledì 30 agosto 2017

Forse è stata ritrovata la TOMBA dell'Arcivescovo Ruggieri, l'antagonista del CONTE UGOLINO!

Forse è stata finalmente ritrovata la tomba dell'Arcivescovo Ruggieri, il personaggio che, nell'Inferno di Dante, si trova in una bruttissima posizione: immerso fino al collo nel lago ghiacciato di Cocito e col cranio sbranato in eterno dal Conte Ugolino, che così si dedica al suo "fiero pasto".

Ruggieri, infatti, in vita era stato colpevole di aver fatto morire di fame sia Ugolino sia i figli e i nipoti di quest'ultimo.
Ecco i famosi versi danteschi che descrivono la scena:

La bocca sollevò dal fiero pasto
quel peccator, forbendola a' capelli
del capo ch'elli avea di retro guasto.
 

[...]

Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino,
e questi è l'arcivescovo ruggieri:
or ti dirò perché i son tal vicino.
Inferno, XXXIII, 1-3, 13-15




L'episodio del Conte Ugolino rappresentato da Doré
Per l'immagine: scanned, post-processed, and uploaded by Karl Hahn
Pantheon Books edition of Divine Comedy, 

VEDI https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3646009


Ora, di Ruggieri si sa che è morto nel 1295 a Viterbo (a quell’epoca sede del papato), ma della sua tomba finora non si era trovata traccia.
Forse (e il"forse" è d'obbligo) la tomba è stata ritrovata. A ritrovarla è stato Aurelio Pellegrini, ex-assessore all’istruzione della Provincia di Pisa e sindaco del Comune di Montescudaio.

Naturalmente non ci sono prove che questa sia effettivamente la tomba dell'arcivescovo. Però, c'è qualche indizio che può suggerirlo.

Intanto, sappiamo che Ruggieri, quando morì, probabilmente era ospite del convento di Santa Maria in Gradi a Viterbo, dove doveva incontrare il papa.

Il convento e la chiesa, in seguito, furono sconsacrati e svuotati di tutto l’arredo ecclesiale, decorativo e liturgico e molti di quegli arredi finirono nel museo civico di Viterbo. Ora, tra questi arredi c'è anche un sarcofago, che sembra essere appartenuto proprio ad un arcivescovo (l’iconografia scolpita è quella di un arcivescovo con mitria ed anello).

E dato che, come spiega Pellegrino, «non esiste, non vi è traccia documentale che certifichi la sepoltura o il decesso di nessun altro arcivescovo a Viterbo dopo la data precisa della morte di Ruggieri che è il 12 settembre del 1295», quella tomba non può essere che del nostro personaggio.

E' evidente, quindi, che alle conclusioni si è arrivati solo per vie indiziarie. Anche se la bioantropologia potrà ricostruire l'epoca a cui risale lo scheletro ed altri particolari e confermare o meno l'identificazione.

Di seguito, un articolo più approfondito: http://iltirreno.gelocal.it/…/ho-trovato-il-sarcofago-dell-…

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